Per conoscere le origini dei piatti tipici di Massarosa e la sua tradizione culinaria è necessario immergersi nella storia del suo territorio e soprattutto nella quotidianità di generazioni di famiglie che hanno contribuito alla valorizzazione della cultura agricola e contadina di Massarosa.
Territorio, storia e tradizioni
Massarosa si sviluppa su un territorio di rara bellezza incastonata tra il lago di Massaciuccoli, pianura, colline e dolci montagne, caratterizzato da un clima mite che consente di essere vissuto all’aperto in tutte le stagioni.
Da sempre, fino agli anni sessanta, i massarosesi hanno vissuto prevalentemente di agricoltura. Per secoli il territorio variegato di Massarosa ha fornito lavoro, sostentamento e cibo, oltre a fibre per i tessuti, terreni per gli allevamenti e campi per la raccolta delle erbe spontanee. Una vera e propria fonte di ricchezza per Massarosa è stata da sempre il Lago di Massaciuccoli che garantiva pesci e piante acquatiche come le cannelle, i biodoli e i giunchi utilizzati per realizzare spazzolini, stuoie, vesti dei fiaschi e molte altre risorse per la vita quotidiana. Il lago ha sostanzialmente rappresentato “il supermercato” che ha sfamato intere generazioni di massarosesi che oggi rappresentano la storia, le tradizioni e le origini del cuore verde della Versilia.
La cucina tipica di Massarosa, infatti, trae le proprie peculiarità e ricette proprio dalle origini contadine e agricole degli anziani del posto che hanno tramandato saperi e sapori naturali, genuini e dal valore inestimabile.
I piatti tipici di Massarosa
La cucina tradizionale di Massarosa di un tempo, come succede nella cucina italiana, si basava su ingredienti freschi, genuini e stagionali. In particolare: legumi, formaggi , frutta, verdura e soprattutto pesci e cacciagione che il Lago di Massaciuccoli e “il padule” fornivano quotidianamente. Ed è proprio con prodotti poveri e “a chilometro zero”, che le nonne di Massarosa riuscirono a sfamare le famiglie dando sfogo al loro estro culinario nel creare piatti che sono rimasti nel DNA dei massarosesi .
Dagli orti arrivava tutto quello che costituiva l’alimentazione quotidiana. Rape, fagioli, patate, cavolo fiore, verza e cavolo nero e carote, che sono diventati la base di piatti che ancor oggi troviamo sulle nostre tavole.
La zuppa alla frantoiana, i minestroni, la farinata con i fagioli dall’occhio, le paste e fagioli, i taglierini fatti in casa, i maccheroni, le paste ripiene con le ricotte dei pastori locali, ma anche tortelli di carne con ragù.
I rapini sfritti con strutto e costolette di maiale, gli erbi di campo (gli anziani ne ricordano fino a 30 tipi), le frittate con i loppori (luppolo) , con il peporino e il formaggio.
E poi i dolci con i fiori di acacia e di sambuco, la torta di erbi e la scarpaccia dolce di zucchine.
Tutto naturalmente accompagnato dall’olio d’oliva prodotto sulle colline di Massarosa.
Il lago di Massaciuccoli forniva la parte proteica: luccio arrosto (si ricordano persone che portavano le griglie nei forni della storica Fornace di mattoni), crognoli fritti e gamberetti di fascina e poi tinche, carpe, anguille, ranocchi, folaghe, germani e alzavole.
Tra i piatti tipici di Massarosa più famosi: il risotto con la tinca (di cui ogni famiglia detiene la propria ricetta), germani in umido, sugo di arzavola, risotto e polenta con la folaga (piatti tanto cari al maestro Giacomo Puccini).
La maggior parte delle famiglie si sosteneva con una cucina molto povera e soprattutto di riciclo e scarti, nascono così: il pancotto per recuperare il pane “secco”, il collo di gallina ripieno, il ragù di frattaglie, le zampe di pollo lessate, la coratella, il picchiante, i fegatini in umido e i fegatelli sotto strutto.
Immancabili il baccalà lesso con cipolle intere condite con olio e aceto, oppure alla morsellata stufato con porri, o ancora arrostito sulla griglia e accompagnato da ceci bolliti, stoccafisso e salacchino con l’immancabile polenta.
Polenta anche di farina di “neccio” (castagne), la stessa farina che serviva per creare dolci che hanno fatto la storia della cucina di Massarosa: i necci con la ricotta, la torta di neccio con scorza di arancia rosmarino pinoli e noci, le frittelle di neccio.
Sapori da riscoprire e valorizzare
Massarosa può vantare una cucina tradizionale genuina, a kilometro zero, dove i prodotti degli orti, le erbe spontanee e le essenze naturali sono protagoniste. Eccellenze che aspettano solo di essere ri-scoperte e valorizzate.
Proprio il recupero e la valorizzazione di questi sapori, con un occhio all’innovazione, è l’obiettivo che ha spinto, nell’ambito dell’edizione 2021 de La Via delle Erbe e dei Fiori, alla promozione di un concorso culinario rivolto ai ristoranti di Massarosa per la selezione dei migliori piatti della tradizione.
Sapori e piatti che è possibile degustare nelle attività aderenti all’iniziativa.